Non sono vegetariano
Ripropongo qui le considerazioni che mi sono state richieste come fornitore GAS (Igilium-latticini di capra) oltre che sulla pratica di allevamento anche su come intendo l'armonia naturale senza pretesa che sia quella giusta ma solo quella che per il momento mi convince maggiormente:
E' pratica antichissima (la capra dopo il cane è stato il 2° animale domestico) il tenere all'interno della "famiglia" animali che rappresentano una scorta di cibo più facilmente e meno cruentemente utilizzabile che non la caccia. Altrettanto antica la tecnologia di trasformare il latte in un bene estremamente più durevole nel tempo quale il formaggio. Seppure artificialmente (per opera dell'uomo che li ha selezionati) negli anni questi animali si siano evoluti Madre Natura per loro non ammette deroghe alle sue regole quindi il rapporto numerico tra maschi e femmine propende verso queste ultime e viene mantenuto attraverso una competizione estrema tra maschi che garantisce la sopravvivenza dei più forti quindi la conservazione ed il miglioramento della specie. Una delle pratiche più dolorose del mio lavoro è esercitare la delega di questa regola attraverso il sacrificio (rendere sacro) che non avviene ad opera degli individui del gregge (a capocciate) e che ci da nutrimento di cui non saremo mai sufficientemente grati.
Detto questo praticamente do un periodo di svezzamento anche di oltre 2 mesi con tutto il latte destinato ai capretti, tempo che sfocierebbe nella volontà di abbandono da parte della madre non più disposta alla lattazione a quel punto dolorosa. Normalmente la sua ricerca di alimento diminuirebbe non dovendo più produrre latte e solo la mia azione di rendere disponibile più del necessario fabbisogno alimentare insieme alla pratica della mungitura permette il sostentamento di questa "comunità" di cui anche Lucia e io facciamo parte.
Senza pretendere di convincere riflettete ed eventualmente confutate quanto esposto ma spero vogliate credere che amiamo le nostre capre.