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Description

Il Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) di Imola si costituisce nel 2001 come “Gruppo per il consumo critico e il commercio equo e solidale” all’interno dell’Imola Social Forum. Per consumo critico si intende la pratica di organizzare le proprie abitudini di acquisto e di consumo in modo da accordare la propria preferenza ai beni che sono caratterizzati da alcune modalità di produzione, come: la sostenibilità ambientale del processo produttivo, l'eticità del trattamento accordato ai lavoratori, la giusta redditività per i produttori e il giusto prezzo per i consumatori. Il commercio equo e solidale, è un sistema di distribuzione commerciale ideato per far arrivare nelle nostre case prodotti provenenti da Paesi lontani nel rispetto dei diritti economici e sociali dei lavoratori che li hanno realizzati, sottraendosi alle imposizioni inique dell'attuale organizzazione commerciale internazionale.

La prima uscita pubblica dal gruppo si ha nel dicembre 2001 con la campagna “Fai un dono di pace”, con cui si invitavano i cittadini imolesi a compiere i loro acquisti natalizi nei negozi del commercio equo e solidale, sottraendosi alle lusinghe del consumismo fine a se stesso e spesso dannoso per l’ambiente.
Successivamente il gruppo, unitamente a numerosi genitori, promuove un’assemblea pubblica in cui chiede alle amministrazioni locali (Comuni e ASL) l’introduzione di alimenti biologici nelle scuole per l’infanzia, proposta che poi verrà parzialmente accolta.

Poi il gruppo si organizza anche come GAS, per sperimentare concretamente la possibilità di effettuare acquisti collettivi di prodotti sani, a basso impatto ambientale e ottenuti senza lo sfruttamento di chi ha contribuito a produrli. Inizia quindi la ricerca e la visita a produttori e fornitori di prodotto biologici, preferibilmente locali, scelti in base ai criteri che il gruppo ha stabilito, la programmazione e gestione degli ordini, la distribuzione fra i soci del GAS.
Nella primavera dal 2003, in seguito all’invasione dell’Iraq, il gruppo organizza l’iniziativa “Fuori la guerra dalla tua spesa. Non dare soldi a chi fa e sostiene la guerra” con cui sollecita i cittadini a ridurre i consumi petroliferi, diminuendo così gli utili delle compagnie petrolifere beneficiarie degli introiti di guerra, boicottare le industrie finanziatrici del conflitto, ritirare i propri risparmi dalle banche presso cui si effettuano i pagamenti del commercio mondiale di armi, le cosiddette “banche armate”.

L’anno scorso il GAS, unitamente ad altre forze politiche e sociali, promuove sul territorio la campagna per la raccolta di firme in calce alla proposta di legge di iniziativa popolare per “l’acqua bene comune”, superando le mille firme.

Ed ora, per favorire i consumatori orientati ad acquistare ad un giusto prezzo prodotti biologici, ma che non sono disposti ad impegnarsi nel GAS, e i produttori locali che non trovano sbocco sul mercato, l’idea di organizzare il Mercol Bio, dove può avvenire questo incontro diretto, eliminando i costi intermedi e riducendo l’inquinamento ambientale dovuto ai trasporti e agli imballaggi.

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